TURI ANTICIPA I TEMI DELL'INCONTRO CON IL MINISTRO FIERAMONTI: NIENTE LISTA DELLA SPESA MA UNA BATTAGLIA CULTURALE

Nel Documento di programmazione economica e finanziaria dello scorso anno sono state calcolate riduzioni di spesa per 4 miliardi.  In sede di manovra di Bilancio vedremo se questo Governo attuerà i tagli o approfitterà della congiuntura per un altro tipo di operazione: ridurre il numero di alunni per classe. Va poi dato un assetto ed una valorizzazione degli uffici amministrativi, con personale stabile, funzionale ad una buona didattica. Una rivendicazione che faremo presente al ministro. L’autonomia e la dirigenza possono coesistere e rappresentare una risposta solo in un sistema di comunità che guarda all’autogoverno e all’indipendenza dalla burocrazia e dalla politica. Ecco perché non ci può essere una scuola regionalizzata o affidata in concessione ai privati.  Per realizzare tutto questo serve un rilancio degli organi collegiali, della governance, e vanno ricostituite le sedi di garanzia della libertà di insegnamento che la costituzione pone alla base di un modello di scuola laico, libero e plurale che solo lo stato può garantire. Gli studenti non sono utenti di un servizio, ma soggetti attivi della comunità educante che intendiamo sostenere e far funzionare al meglio.  Per fare questo, certamente ci vogliono risorse, non premi, ma riconoscimenti globali.  Pensare a investimenti per l’istruzione è fondamentale, ma la stessa importanza va attribuita alle misure utili per ridare dignità alla scuola. Serve un progetto ampio – conclude Turi – una battaglia culturale per superare definitivamente le secche della Legge 107, della regionalizzazione, della scuola come costo anziché come ascensore sociale.

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