LA SCUOLA VA ALLE OLIMPIADI: PRONTA LE STAFFETTA TRA PRECARI

SARÀ RECORD PER IL PROSSIMO ANNO: SUPPLENTE UN INSEGNANTE SU QUATTRO. E CAMBIO IN CORSO D’ANNO

Pronti al cambio per settembre, e poi di nuovo ad ottobre e febbraio: la scuola si dovrà preparare alla più tragica staffetta tra insegnanti che si ricordi dal 2007. Duecentomila insegnanti, uno su quattro, saranno precari. Un quadro desolante – sottolinea Pino Turi, anticipando i temi della riunione di oggi pomeriggio sulle supplenze, fissata per le 17.30 al ministero sul “conferimento delle nuove supplenze” che, in epoca post covid, saranno disciplinate, anche in deroga, con ordinanza del ministero. Due le procedure: una di istituzione delle graduatorie provinciali, l’altra di conferimento delle supplenze.
Quello che in realtà sta accadendo invece – preannuncia il segretario generale della Uil Scuola  - è la riscrittura del regolamento generale sulle supplenze intervenendo sui punteggi e sui criteri. Non ci saranno più le graduatorie come le conosciamo da anni, non più le priorità definite. Si riscrive il regolamento delle supplenze e lo fa un ministro che non ha un direttore generale del personale, che decide da sola e se lo scrive nel chiuso delle stanze di Viale Trastevere in barba ad ogni confronto politico e sindacale. Il risultato sarà che alla riapertura della scuola a settembre, saranno nominati i supplenti con le vecchie graduatorie, poi in corso d’anno, il cambio sulla base della nuova ordinanza. Docenti che si alternano come numeri, non persone. Con quale spirito di collaborazione gli insegnanti supplenti andranno in classe, sapendo che dopo due o tre mesi saranno sostituiti da altri?

La scuola potrà riaprire ripartendo dagli insegnanti e dal progetto didattico. E’ un punto fondamentale – rilancia Turi – i collegi dei docenti devono predisporre il loro progetto didattico. E’ su questa base che verranno predisposti gli aspetti tecnici e organizzativi. E’ il momento dell’azione, non delle promesse, ancora meno delle decisioni prese senza valutare gli effetti concreti sulle persone. La scuola è di ognuno, è di tutti. Non del ministro. In due mesi si possono fare grandi danni. Bisogna stare attenti.


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