EDITORIALE DI PINO TURI / La difficile strada della verità e della coerenza

IN ALLEGATO L'EDITORIALE DI PINO TURI IN RISPOSTA ALL'AZZOLINA

Di Pino Turi

In questi giorni mi pervengono continuamente, da chi frequenta i social, segnalazioni relative ad un post nel quale l’ex ministro Azzolina, sul suo profilo pubblico Facebook, contesta una presunta diffamazione ed indica la mia persona come bersaglio per averla diffamata a mezzo stampa. Vorrei prima contestualizzare la vicenda e poi fare alcune riflessioni per dare conto agli iscritti e ai nostri dirigenti sindacali della UIL Scuola dell’esatta misura dei fatti e dire loro che sono al corrente di quel post – e delle reazioni in pagina - e che ho dato mandato al mio avvocato per difendere e tutelare il nome della UIL Scuola, attaccata in modo gratuito e violento da una sequela, questa sì, di calunnie e diffamazioni gratuite acclamano allo scontro giudiziario e stupisce che la ex ministra li abbia ospitati sulla propria pagina Facebook senza prenderne le distanze.

Mezzi e modi

La netiquette multimediale – il galateo di quanti utilizzano la rete - vorrebbe che si rispondesse con lo stesso mezzo. Ad una agenzia di stampa con una agenzia, ad un tweet con un tweet, ad un post con un post. Si ritelefona a chi ci ha chiamato e si scrive una risposta a chi ha inviato una mail. E’ segno di educazione e di saper vivere. Un galateo appunto. Qui siamo in presenza di un post in risposta ad una agenzia di stampa. Si urla – forte - in uno spazio che fa eco come il cortile di un condominio, con dimensioni moltiplicate. In più si chiamano alle armi i fedelissimi, che più si strilla e più si ha ragione, confondendo like e consenso. E’ in questo modo che evidentemente l’ex ministro Azzolina ha deciso di sviluppare la sua visibilità politica. Noi siamo abituati a parlare con le persone, entrare nelle scuole, ottenere consenso con il dialogo e le azioni. Rispondiamo sul sito Uil Scuola perché la vicenda ha assunto toni che allarmano e preoccupano dirigenti e iscritti. E a loro si devono chiarimenti. >>> In allegato il testo integrale dell’editoriale di Pino Turi

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