DECRETO RISTORI E PATTO PER LA SCUOLA /TURI: FIRMIAMO IL PATTO PER CAMBIARE IL DECRETO

hanno sempre creduto.
  • Per i concorsi si adotta una versione alternativa del concorso straordinario, come in un ‘gioco di società’, si passa dalle domande chiuse a quelle aperte e viceversa. Il nuovo concorso ordinario trasforma lo scritto da quesiti a risposta aperta a risposta multipla chiusa (50 domande in 60 minuti, comprese domande di inglese e di informatica) il contrario di quello del concorso straordinario caratterizzato da quesiti a risposta chiusa multipla a quesiti a risposta aperta. Uno schema di concorso ordinario che è pratica nozionistica che, addirittura conferisce ruolo e abilitazione. Altro che merito ci sembra una forma concorsuale da operetta.
  • Si prevede un concorso dedicato ‘last minute’. Resa difficile comprenderne la ratio, forse per un problema ideologico di inseguire le mode o magari per indurle. A che pro fare una gerarchizzazione delle discipline se poi le operazioni di avvio del nuovo anno scolastico saranno bloccate. Un’apertura ideologica che piace all’industria con un concorsino veloce a Ferragosto, mentre si lasciano nel precariato docenti-già-stem, qualificati da anni di esperienza.
  • Il blocco della mobilità passa da 5 a 3 anni, insieme alle assegnazioni provvisorie. Questo in un momento in cui la pandemia indicherebbe il contrario, il ricongiungimento con le famiglie.
  • Ci sembra che la mano destra non sappia cosa fa la mano sinistra. C’è un decreto che agisce anche sulla scuola e c’è un patto che ne definisce l’impianto programmatico. I contenuti del Patto dovrebbero essere propedeutici alle scelte di governo. Firmiamo il patto per cambiare il decreto. I ristori sembrano destinati a tutti ma non ai precari della scuola

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