PINO TURI SCRIVE AL MINISTRO BIANCHI

dovrebbe seguire un corretto e democratico sistema di relazioni sindacali. Gli accadimenti che sono seguiti alla sottoscrizione del Patto – si legge - hanno rilevato, invece, un percorso molto diverso, decisamente inatteso, al punto da mettere in discussione finanche la positività del Patto stesso. La portata della materia avrebbe meritato una trattazione di merito specifica per realizzare quei provvedimenti in grado di dare le risposte rimaste inevase, invece – osserva Turi - abbiamo conosciuto un decreto che disciplina una pluralità di interventi molto disarticolati tra di loro. Il Decreto Sostegni bis interviene in maniera disorganica su temi di scuola molto diversi tra loro: calendario scolastico, studenti immunodepressi, funzionamento del CSPI, personale precario, concorsi, mobilità del personale scolastico. Il punto è che non vengono date risposte e soluzione a questioni che meritano risposte precise, a partire dalle soluzioni unitarie al problema del precariato. Quel che è più grave, è che, con un intervento legislativo, sono stati prevaricati gli ambiti propri della contrattazione. Una invasione inaccettabile. E’ questa una prima grave distonia che si rileva tra il Patto e gli atti regolativi destinati a sostenerlo, che tocca il metodo, prima ancora del merito. Le ultime settimane hanno fatto registrare almeno tre iniziative di protesta: il 28 maggio con la nostra Confederazione, il 9 giugno con tutti i sindacati scuola, ieri i precari davanti al MI. Il prossimo 26 giugno è programmata una iniziativa nazionale con le Confederazioni CGIL, CISL e UIL. Al Presidio davanti a Montecitorio sono intervenuti i parlamentari di tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, portando significativamente la loro solidarietà all’azione sindacale, sostenendola convintamente con interventi di merito. Una volta in più è stato ribadito come il Decreto Sostegni va profondamente modificato attraverso emendamenti che ne cambino radicalmente l’impostazione. Un decreto, insomma, che non ha padri. E’ tempo di scelte unitarie – propone Turi - che consentano una ripartenza a settembre con scuole sicure e con organici stabili.

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