INCONTRI AL MI - ORGANICI: PERSONALE EDUCATIVO E DOCENTI DI RELIGIONE CATTOLICA

complessivi nel 100% e di 17.073 nell'organico del 70% così come stabilito dallo Stato Giuridico dei docenti di religione cattolica, considerato anche il periodo emergenziale e le nuove misure di sicurezza da adottare nella scuola e nello specifico nelle classi, sarebbe stato necessario almeno confermare per l'anno scolastico 2021/22 l'organico dell'Infanzia e Primaria così come nel 2020/21. Sarebbero state 76 cattedre in più che avrebbero rappresentato un motivo in più di sicurezza sul luogo di lavoro garantendo il rispetto delle misure di distanza. È anche vero, del resto, che tale organico si inserisce nella riduzione totale dell'organico della primaria e infanzia, dunque per la UIL sarebbe stato necessario operare in tal modo allargando la misura su tutto l'organico mentre la logica rimane sempre la stessa: si promettono investimenti e si riduce l'organico!  Il dato è preoccupante proprio per l'infanzia e primaria, ed evidenzia come il calo demografico cominci ad incidere pesantemente sulla scuola. A tale dato si aggiunge una riflessione di carattere più generico circa la presenza dei docenti di religione non specialisti di religione cattolica. Fin dal 1985, infatti, l'IRC oltre ad essere affidato a docenti specialisti, in possesso di idoneità e titolo adeguato, può essere affidato, in alternativa, ai docenti di classe o sezione, dichiarati idonei dall'Ordinario Diocesano, così come prevede anche l'ultima Intesa del 2012. Ci domandiamo se tale prassi vada oggi ancora incoraggiata, soprattutto in considerazione delle centinaia di docenti in possesso di laurea magistrale in scienze religiose ad indirizzo pedagogico-didattico che insegnano su spezzone orario senza completamento di cattedra, non per scelta, ma perché mancano oggettivamente le ore di religione. Un docente di posto comune in possesso dell'Idoneità all'IRC non è obbligato ad insegnare religione, se lasciasse le due ore a disposizione della Diocesi, i docenti di religione incaricati annuali o di ruolo potrebbero ottenere cattedre complete all'interno di un solo plesso o Istituto. Ciò non farebbe venir meno da parte del docente di posto comune quella che è la missione educativa, ma potrebbe dimostrare un atto di grande sensibilità nei confronti dei docenti di religione cattolica che si trovano a completare la propria cattedra su più scuole con un enorme dispendio di risorse che potrebbero comunque ritornare utili nel team dei docenti. D'altro canto, il docente di posto comune potrebbe utilizzare le due ore per progetti didattici specifici o di insegnamento curriculare senza perdere alcun diritto professionale. La UIL Scuola ha ribadito all'Amministrazione la necessità di intervenire sul sistema SIDI anche per la stipula dei contratti a tempo determinato e di riattivare l'automatismo almeno per i docenti con ricostruzione di carriera con codice stipendiale N05 e successivamente adattare a debito o a credito lo stipendio. È stato inoltre evidenziata la necessità di predisporre il sistema SIDI per l'invio del contratto a tempo indeterminato dei nuovi immessi in ruolo. La Uil scuola, per questo ultimo aspetto, ha sottolineato che nell'inserimento dei nuovi contratti a tempo indeterminato si deve prestare attenzione alla questione retributiva, infatti i docenti IRC neo immessi in ruolo hanno diritto allo stesso trattamento economico di cui godevano da incaricati annuali, in virtù della legge 27/2006. In ultimo, è importante che i dati degli idonei del 2004 ancora presenti nelle regioni devono essere controllati, e per la Uil Scuola è necessario che tali dati vadano condivisi contestualmente con le OO.SS.

Giudizio negativo della UIL Scuola

In conclusione, la UIL scuola ha espresso un giudizio negativo complessivo su tutta la materia degli organici del personale docente, educativo, ATA e di religione cattolica: l'organico proposto complessivamente non risponde alla necessità di ridurre il numero degli alunni per classe, condizione necessaria per riportarli in presenza e in sicurezza. La scuola per ripartire ha bisogno che tutti i docenti siano in classe dal prossimo 1° settembre, evitando anche la loro utilizzazione in altri compiti che sottraggono alle scuole preziose risorse in un momento in cui invece andrebbero aumentate. Per fare questo serve un provvedimento politico urgente che preveda quindi una revisione complessiva degli organici, necessario a ridurre gli alunni per classe e far partire la scuola da settembre in sicurezza con una prospettiva di stabilità pluriennale..

Criticità per le prossime immissioni in ruolo

A margine dell'incontro la UIL scuola ha sollecitato l'Amministrazione a convocare con urgenza un incontro sul tema delle immissioni in ruolo. Risulta infatti che alcuni uffici scolastici regionali abbiano già avviato una prima fase delle procedure online per le prossime immissioni in ruolo in assenza dei contingenti autorizzati dal MEF ma soprattutto in assenza

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