180 MILIONI DI EURO PER IMMETTERE IN RUOLO TUTTI I PRECARI DELLA SCUOLA. IL PROGETTO POSSIBILE DI UNA SCUOLA CON TUTTO IL PERSONALE, DI RUOLO

STUDIO UIL SCUOLA / DIFFERENZA STIPENDIALE TRA PERSONALE PRECARIO E PERSONALE A TEMPO INDETERMINATO. IN ALLEGATO LA SINTESI DELLO STUDIO

Lo studio Uil Scuola Rua parte dall’analisi dei livelli stipendiali tra personale precario e personale a tempo determinato: un confronto tabellare basato su dati Ministero Istruzione, Ministero Finanze, INPS e Contratto Scuola 2018. Una differenza tra stipendi, non genericamente determinata, ma basata sull’esame di tutte le componenti di spesa per determinare il costo complessivo dell’immissione in ruolo di tutti i precari della scuola. La trasformazione dei posti dall’organico di fatto in posti in organico di diritto, e degli attuali contratti precari del personale della scuola in immissioni in ruolo, avrebbe – dall’analisi dei dati – un’incidenza ‘minima’ per la spesa dello Stato e riflessi esponenziali sulla qualità della vita scolastica, intesa come comunità educante. La stabilizzazione per 250 mila precari comporta, calcoli alla mano, una differenza di spesa di 180.345.425,04 euro all’anno715 euro per ogni precario – e permetterebbe un beneficio enorme in termini di continuità didattica e un vantaggio sociale, in senso più ampio. Contratti stabili offrono possibilità concrete alle persone: dall’acquistare una casa al progettare stabilmente. Consentono di pensare al futuro. La stabilità economica porta indubbi benefici anche come stabilità contributiva, che si ripercuote anche sulla gestione previdenziale attuale e futura. La stabilizzazione, come d’altronde il rinnovo del contratto scuola, possono diventare volano di crescita per l’intera economia del Paese, per cui stabilizzare comporta un doppio vantaggio: il primo certezza di una scuola con il personale in servizio già dal primo di settembre e, poi, un’economia che trova un nuovo slancio dagli oltre 200 mila precari che iniziano a vedere un possibile futuro ‘certo’.

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