180 MILIONI DI EURO PER IMMETTERE IN RUOLO TUTTI I PRECARI DELLA SCUOLA. IL PROGETTO POSSIBILE DI UNA SCUOLA CON TUTTO IL PERSONALE, DI RUOLO
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- Pubblicato Giovedì, 03 Novembre 2022 15:54
STUDIO UIL SCUOLA / DIFFERENZA STIPENDIALE TRA PERSONALE PRECARIO E PERSONALE A TEMPO INDETERMINATO. IN ALLEGATO LA SINTESI DELLO STUDIO
Lo studio Uil Scuola Rua parte dall’analisi dei livelli stipendiali tra personale precario e personale a tempo determinato: un confronto tabellare basato su dati Ministero Istruzione, Ministero Finanze, INPS e Contratto Scuola 2018. Una differenza tra stipendi, non genericamente determinata, ma basata sull’esame di tutte le componenti di spesa per determinare il costo complessivo dell’immissione in ruolo di tutti i precari della scuola. La trasformazione dei posti dall’organico di fatto in posti in organico di diritto, e degli attuali contratti precari del personale della scuola in immissioni in ruolo, avrebbe – dall’analisi dei dati – un’incidenza ‘minima’ per la spesa dello Stato e riflessi esponenziali sulla qualità della vita scolastica, intesa come comunità educante. La stabilizzazione per 250 mila precari comporta, calcoli alla mano, una differenza di spesa di 180.345.425,04 euro all’anno – 715 euro per ogni precario – e permetterebbe un beneficio enorme in termini di continuità didattica e un vantaggio sociale, in senso più ampio. Contratti stabili offrono possibilità concrete alle persone: dall’acquistare una casa al progettare stabilmente. Consentono di pensare al futuro. La stabilità economica porta indubbi benefici anche come stabilità contributiva, che si ripercuote anche sulla gestione previdenziale attuale e futura. La stabilizzazione, come d’altronde il rinnovo del contratto scuola, possono diventare volano di crescita per l’intera economia del Paese, per cui stabilizzare comporta un doppio vantaggio: il primo certezza di una scuola con il personale in servizio già dal primo di settembre e, poi, un’economia che trova un nuovo slancio dagli oltre 200 mila precari che iniziano a vedere un possibile futuro ‘certo’.