SOSTEGNO, IN UN VIDEO IL MINISTRO DEFINISCE GLI INTERVENTI, D’APRILE: “IL PROGETTO RICALCA LA NOSTRA PROPOSTA”

delle rivendicazioni del nostro ultimo congresso – eviterebbe l’attuale sistema misto (titoli esteri e titoli italiani) che crea divisione tra i precari incidendo negativamente anche sul pieno funzionamento della scuola. Al contempo è indispensabile stabilire un collegamento tra il numero di posti disponibili e il reale fabbisogno a livello nazionale – osserva D’Aprile. Le recenti 21.000 ammissioni ai corsi universitari di specializzazione, tra l’altro situati in luoghi geograficamente non funzionali alle reali esigenze dei territori, costituiscono un fabbisogno che non corrisponde adeguatamente alle necessità dell’intero Paese. Restiamo contrari rispetto alla possibilità di ottenere la conferma del docente su «richiesta della famiglia dell’alunno con disabilità. Affidare alle famiglie senza alcun criterio di trasparenza, la possibilità di confermare o scegliere gli insegnanti per i propri figli, guida verso un sistema di vincoli e consensi che è in netto contrasto con il nostro sistema statale e costituzionale, garante di laicità, trasparenza e pluralismo. La trasformazione dell’organico di fatto in diritto – puntualizza D’Aprile – deve essere prevista per gli oltre 200.000 precari – ATA compreso – utilizzando ogni canale di assunzione disponibile in maniera strutturale (ad esempio l’utilizzo delle GPS 1 fascia) per garantire la continuità didattica agli alunni, la funzionalità degli istituti e stabilizzare il personale della scuola che, nonostante tutto, continua a lavorare con dedizione e professionalità.

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